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Psicologia

Se ti senti sempre triste e apatico sei poco egoista (e dovresti diventarlo)!

Sentirsi sempre triste e apatico può essere fonte di grande sofferenza emotiva, ma spesso questo problema nasce dalla mancanza di “egoismo”.

Nella società attuale quando si parla di egoismo lo si fa sempre in termini estremamente negativi. Le persone egoiste sono considerate dannose e tossiche per coloro che hanno intorno, incapaci di collaborare con il prossimo e soprattutto sempre pronte a fare il proprio vantaggio.

Esiste un egoismo buono e dobbiamo imparare a praticarlo (081.it)

Per quanto in parte questo sia perfettamente vero, un giudizio così severo nei confronti delle persone “egoiste” ha provocato una profonda ondata di infelicità, anche se si tratta di un’infelicità “sommersa” e di cui nessuno ama parlare.

In una situazione normale ed equilibrata il nostro modo di vivere e di affrontare i problemi quotidiani si articola in quattro fasi successive che sono:

  • individuazione di un bisogno
  • scelta di una strategia per soddisfarlo
  • soddisfacimento / raggiungimento di uno stato di quiete
  • nascita di una nuova sensazione di mancanza.

Questo ciclo continuo è perfettamente sano, infatti ci mantiene vigili, attivi e con un’alta energia emotiva. Non è difficile constatare, infatti, che le persone sempre soddisfatte, che non fanno fatica per ottenere quello che vogliono, a lungo andare diventano tristi e infelici.

Sentirsi triste e apatico oggi capita a tutti: perché?

Il problema è che anche le persone “normali” e “non viziate” finiscono per sperimentare un senso di vuoto, di infelicità e di apatia per gran parte della propria vita. Perché questo accade?

Molto probabilmente perché invece di individuare e soddisfare i propri bisogni li ignorano e li soffocano perché si sentono troppo egoiste nel tentare di soddisfarli.

Per questo motivo oggi tendiamo ad adattarci a una situazione che ci rende infelici per non essere etichettati come “quelli che creano problemi”. Tendiamo a non manifestare la nostra insoddisfazione per non essere etichettati come “quelli che si lamentano sempre”.

In una parola dar voce ai nostri bisogni emotivi sta diventando problematico perché la società è sempre più giudicante.

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Si tratta però di un meccanismo tossico sul lungo periodo. Infatti, quando un bisogno emotivo non viene soddisfatto per molto tempo, al fine di non soffrire più la nostra psiche “lo spegne”.

(Canva)

La conseguenza diretta di questo fenomeno è che sentiamo sempre meno bisogni, proviamo sempre meno sentimenti, abbiamo una capacità sempre più scarsa di comprendere le nostre necessità a livello emotivo. Non provare sentimenti ci priva dell’entusiasmo e dell’energia necessari a condurre una vita piena e appagante. Per questo motivo dovremmo ricominciare ad essere un po’ egoisti, cioè a dare voce a ciò che desideriamo davvero.

Olga L

Classe 1982, napoletana di nascita e genovese per scelta (di Genova). Nomade (anche) digitale e smart worker prima che diventasse mainstream. SEO nerd dal 2015, web content creator professionista dal 2019, caporedattore dal 2020. Problem solver per mancanza di pazienza, portatrice sana di pensiero critico, nemica giurata del “si è sempre fatto così”. Scrive di attualità, spettacolo e lifestyle, è appassionata di grafica e trova soluzioni semplici a problemi complessi!

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