Pensioni, il nuovo Governo ha deciso: cambia tutto

Il nuovo governo è pronto a mettere in discussione anche le pensioni. A breve potrebbe cambiare tutto: le indiscrezioni.

Sono diverse le misure pronte dal nuovo governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Infatti in discussione ci finiscono anche le pensioni, con nuove disposizioni che potrebbero essere comunicate presto: cosa succede.

Pensioni
Tutte le novità riguardanti il beneficio pubblico (Via WebSource)

Il governo di centrodestra sembra essersi formato e tra le riforme pronte ad essere approvate c’è anche quella riguardante le pensioni. L’idea è quella di attuare un piano pluriennale. Dovrebbe avvenire il tutto attingendo anzitutto dalle ricette dei singoli partiti che compongono la maggioranza, anche se in alcuni casi non appaiono perfettamente in sintonia, ma guardando anche ad altre soluzioni. Andando avanti col tempo dovrebbero arrivare anche interventi non solo per evitare il ritorno alla legge Fornero in versione integrale con nuove “Quote” e per irrobustire gli assegni pensionistici più bassi.

Questa è stata una delle promesse di Fratelli d’Italia durante la campagna elettori e deludere la propria platea potrebbe essere un vero e proprio boomerang. Inoltre il partito al governo si è detto anche pronto a una revisione del meccanismo di calcolo delle cosiddette “pensioni d’oro”, bonus previdenziali per le madri a seconda del numero dei figli. L’ultimo provvedimento pronto ad essere applicato invece è una ridefinizione in forma più estesa della platea dei lavori usuranti. La battaglia però del centro-destra, però, riguarda soprattutto il ricalcolo delle pensioni d’oro.

Pensioni, lotta a quelle d’oro: il piano della maggioranza

Pensioni, le riforme del centrodestra
Tutti i piani del governo sul beneficio pubblico (via WebSource)

Il centrodestra quindi non vuole demordere ed è pronto al ricalcolo delle pensioni. Infatti nel programma elettorale di Fratelli d’Italia è chiaramente indicato il ricalcolo, oltre un’elevata soglia, delle “pensioni d’oro” che non corrispondono a contributi effettivamente versati.  Non è escluso che questa riforma possa avvenire già dal prossimo anno. Un’altra misura prevista dal nuovo governo sono i sostegni alla natalità. Questa misura potrà essere applicata solamente se a situazione economica e lo stato dei conti pubblici lo consentirà.

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Dopo Quota 102 il nuovo esecutivo dovesse optare per Quota 41. Questa misura è spinta soprattutto dalla Lega che potrebbe subito aprirsi uno spazio per facilitare l’accesso al pensionamento anticipato alle lavoratrici madri, con uno sconto di un anno per ogni figlio. Infine il centrodestra prevede di applicare anche una a ridefinizione della platea dei lavoratori impegnati in attività usuranti, ai quali è garantito un percorso abbreviato d’uscita. Nel caso in cui dovesse venire applicata una riforma del genere potranno essere introdotte anche delle misure specifiche per rendere più fluidi e accessibili i canali d’uscita.

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