Com’è nato il Panettone: le leggende metropolitane

Il panettone è il dolce tipico del Natale, molte le leggende ad esso dedicato: scopriamo come e quando è nato

Panettone di Natale, tra leggende e tradizione (pixabay) 081.it 231222
Panettone di Natale, tra leggende e tradizione

Se il panettone è conosciuto da tutti, come è nato e le leggende ad esso legato non sono poi così diffuse. Spesso compiamo azioni, acquistiamo cose e mangiamo cibi di cui non abbiamo minimamente conoscenza. Tutto ha una storia e ovviamente il panettone, dolce principe del Natale, ne ha una tutta particolare.

Innanzitutto viene menzionato questo tipico dolce ida Giorgio Valagussa in un suo scritto datato 1470. Il precettore degli sforza si sofferma sul rito del ciocco. A Natale si usava far ardere un grosso ceppo di legno sul fuoco e il giorno di Natale tutti erano accumunati anche da un’altra abitudine. Si trattava di mangiare lo stesso cibo dei ricchi anche da parte di chi non aveva possibilità durante l’anno a causa di una situazione economica di svantaggio.

Proprio in questo periodo magico dell’anno tutti usavano consumare un pane particolare fatto con la farina di frumento, quest’ultima pregiatissima e destinata durante il resto dell’anno solo ed esclusivamente ai ricchi.

Panettone, il pan di Toni è nato così tra leggende e tradizione

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Panettone di Natale, tra leggende e tradizione (pixabay)

Del panettone la prima ricetta è stata riportata dal cuoco ferrarese, Cristoforo di Messisbugo nel 1549. Si trattava di un lievitato dalla forma tondeggiante fatto da alcuni ingredienti come farina, burro, zucchero, uova, latte. Ma è nel 1559 che troviamo in una nota di un registro appartenente al Collegio Borromeo di Pavia la ricetta del panettone che assomiglia di più a quella che conosciamo oggi.

Ovviamente non esistevano alcuni ingredienti come il lievito, infatti dopo la Prima Guerra Mondiale è stato introdotto quest’ultimo con l’aggiunta alla ricetta di più uova.

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Il nome panettone deriverebbe da una storia molto particolare: un certo Messer Ulivo degli Atellani di Milano si innamorò di Adalgisa, figlia di un fornaio. La sua condizione economica non gli permise di poter ottenere la mano della fanciulla facilmente, così decise di farsi assumere al forno per cercare di avvicinare la giovane ragazza.

Un giorno decise di sorprendere tutti creando un pane dolce con farina, zucchero, burro, miele, uva sultanina e uova. Un prodotto che lasciò tutti a bocca aperta e che in poco tempo fu richiestissimo. Fu chiamato pan de Toni perché il panettiere titolare si chiamava appunto Toni.

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