Inps, l’assegno unico va restituito: chi e perché dovrà farlo

In molti sanno che l’Inps è pronto a chiedere la restituzione dell’assegno unico ad alcuni cittadini: chi e perché dovrà farlo. 

L’Inps in queste ore sta chiedendo la restituzione dell’assegno unico ad alcuni cittadini italiani. Infatti sono diverse le persone che dovranno procedere a questa richiesta: cosa sta succedendo.

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L’assegno unico andrà restituito? (081.it)

L’assegno unico dell’Inps a breve dovrà essere restituito, infatti sono diversi gli sfortunati che devono procedere al rimborso della somma percepita indebitamente. Mentre sono o in pagamento gli importi dell’Assegno Unico INPS di novembre 2022, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sta procedendo a richiedere la restituzione delle cifre percepite indebitamente per alcune anomalie di comunicazione. L’agevolazione è messa in campo dal Governo Conte Bis dallo scorso 1° marzo 2022 ed ha da sempre avuto come finalità principale il sostegno delle famiglie con figli a carico ma anche l’assorbimento dei vari e molteplici assegni per i nuclei familiari.

Inoltre va detto anche che l’Assegno Unico tocca a coloro che nel nucleo familiare hanno figli a carico fino ad un massimo di 21 anni. Se nel nucleo familiare vi è la presenza di un figlio non è previsto alcun limite di età. Inoltre questo inizia ad essere erogato a partire dal 7° mese di gravidanza e fino ai 18 anni. Ma se il figlio a carico svolge un’attività lavorativa con reddito inferiore a 8.000 euro all’anno viene erogato fino ai 21 anni di età. Mentre un’altra casistica di erogazione fino ai 21 anni è data dal caso in cui il figlio frequenti un corso di formazione scolastica, professionale o di laurea, risulta disoccupato o in cerca di lavoro oppure svolge servizio civile.

Inps, assegno unico ritirato in alcuni casi: i dettagli

Assegno unico riforma
(Canva)

Mentre molti cittadini sono in attesa di arretrati del pagamento dell’Assegno Unico a seguito di ricalcoli, molti altri invece saranno costretti a rimborsare. Infatti questo assegno è frutto di calcoli fatti sulla base dell’ISEE e va da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro per ogni figlio a carico. L’importo sarà quindi variabile in base all’ISEE comunicato dal soggetto. Se questo è inferiore ai ai 15.000 euro spetta un assegno pari ai 175 euro. Qualora l’ISEE fosse pari o superiore ai 40.000 euro l’assegno sarà di 50 euro.

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Questi importi vengono aumentati in relazione ad alcune maggiorazioni individuate specificatamente, come ad esempio l’Età della madre inferiore a 21 anni, nuclei familiari numerosi con quattro o più figli, disabilità dei figli e lavoro di uno o entrambe i genitori. Ma da qualche giorno è spuntata la notizia secondo il quale alcuni nuclei familiari hanno percepito degli importi dell’assegno unico superiore rispetto alla cifra effettiva che gli spettava. Nel dettaglio si tratterebbe di nuclei familiari che hanno ottenuto le maggiorazioni per genitori lavoratori, pari ad una cifra massima di 30 euro. Inoltre la maggiorazione è stata richiesta erroneamente dai nuclei monoparentali. Il rimborso avverrà in maniera automatica grazie ad una trattenuta fatta direttamente dell’INPS sulle mensilità successive.

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