Sigarette, da gennaio aumentano i prezzi: quanto costeranno in più

Ecco un altro buon motivo per smettere di fumare. Da gennaio 2023 aumentano i prezzi delle sigarette. Il Governo Meloni vuole raccogliere fondi per la manovra proprio dall’accisa sui tabacchi.

Dal primo gennaio 2023, secondo la bozza in circolazione del testo della manovra economica del nuovo esecutivo, sarà rideterminata l’accisa per le sigarette. Sono previsti dunque aumenti sul prezzo dei pacchetti di sigarette confezionate e tabacco sfuso.

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Nuovi aumenti sui prezzi delle sigarette (fonte: Pixabay)

Per i tabacchi lavorati, l’onere fiscale minimo non cambia: quello del 2023 corrisponderà a quello del 2022. A cambiare è la somma dell’accisa globale sul valore assunto. E se l’onere fiscale minimo si ferma al 96,22% nel 2023, si prevedono percentuale al 96,50% per il 2024 e al 96,905 a partire dal 2025. Per le sigarette l’accisa è data dalla somma tra la componente fissa e una proporzionale al prezzo di vendita, con un’aliquota di base fissata al 59,8%. L’aggio del rivenditore, invece, è il 10% del prezzo di vendita al pubblico.

Dunque il Governo vuole aumentare le accise per il tabacco, e questo comporterà inevitabili aumenti sui costi delle sigarette, cioè sul prezzo finale per il consumatore. Tale prezzo era già salito del +30% del 2021 e di un bel +35% del 2022. E ora salirà al 40% dal primo gennaio 2023. In Italia tabacchi lavorati sono sottoposti alle accise, ma tale imposta sulla fabbricazione varia in base alla categoria. Insomma, c’è un’accisa per le sigarette, una per i sigari, un’altra ancora per il tabacco trinciato…

Nelle prossime settimane, questo è sicuro, si dibatterà sul prezzo finale. Comunque l’ultima parola spetterà come sempre all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che dovrà capire se le nuove accise potranno convivere con l’aggio, l’Iva (che è al 22%) e la quota al fornitore.

In pratica, per le sigarette, alla fine, il livello di tassazione raggiunge il 78% del prezzo finale. Un pacchetto venduto a cinque euro, in realtà è stato prodotto e distribuito a meno di uno. E lo Stato ci mette su quasi quattro euro di tasse.

Aumenti prezzi sigarette: stangata in arrivo

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Nuova stangata per i fumatori (fonte: Pixabay)

Sì, per chi fuma sigarette, è in arrivo la tanto temuta stangata. In pratica, un pacchetto da venti sigarette aumenterà in media di poco più di settanta centesimi. Questo perché, come anticipato, l’accisa salirà ancora a 36,5 euro nel 2024 e poi a 37 euro nel 2025. Ma il Governo Meloni continuerà su questa strada nonostante il malumore dei fumatori. L’esecutivo deve ottenere le risorse economiche necessarie per finanziarie le nuove misure.

Al momento non è possibile conoscere l’ammontare preciso dell’aumento dei prezzi delle sigarette. Ma si potrebbe andare da un minino di 20 centesimi fino a 50 centesimi in più a pacchetto. Dunque un pacchetto di Marlboro Rosse che oggi costa 5,50 potrebbe costare 6 euro!

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In realtà il comunicato stampa diramato al termine del Consiglio dei ministri non parla esplicitamente di aumento dei prezzi delle sigarette, ma si capisce invece senza alcun tipo di dubbio che la Meloni vuole incassare almeno 138 milioni di euro provenienti proprio dalle sigarette dal mercato del tabacco.

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