Pellet, si può risparmiare a vita: come farlo in casa

Il prezzo del pellet, come quello di altri combustibili, è fuori controllo, per questo molte persone stanno pensando seriamente a farlo in casa.

Ma davvero si può autoprodurre questo combustibile ricavato dal legno vergine o dagli scarti di lavorazione (come segatura o ritagli) per sfruttarne il grande potere calorifero e a emissioni minime?

Pellet autoprodotto: macchinari - www.081.it
Pellet fai-da-te? (fonte: Pixinio)

Fino a qualche anno fa il pellet piaceva perché permetteva di risparmiare e di potersi riscaldare in modo abbastanza ecologico. L’idea di poter sfruttare gli scarti di lavorazione di falegnameria è infatti in sé molto sostenibile. Purtroppo però, negli ultimi due anni, il prezzo del materiale è salito moltissimo. E quel costo una volta competitivo rispetto al GPL oggi fa paura a molti.

Ecco perché si parla sempre più spesso di come poter autoprodurre pellet, cioè farlo in casa. E sì, è possibile. Occorre però procurarsi gli giusti strumenti e capire quale materiale trattare.

Come si produce il pellet? Il materiale si ricava dal cippato, ovvero dalla legna ridotta in scaglie, tramite un biotrituratore o un cippatore. Queste scoglie di legna utili hanno delle dimensioni variabili, che vanno da alcuni millimetri a pochi centimetri. E grazie a una macchina fatta a uso specifico per la lavorazione di questi sottoprodotti, si può sul serio ottenere del pellet pronto all’uso.

Pellet, come farlo in casa

Pellet, puoi farlo in casa - www.081.it
Pellet (fonte: Pixabay)

Allo stato attuale il costo di acquisto per dei sacchi da quindici chili di pellet si aggira intorno ai quindici euro. Su alcuni siti si trovano sacchi anche a dieci o undici euro, ma la qualità non è comunque garantita. Tale innalzamento incontrollato del costo porta a un esborso davvero esorbitante per riscaldare casa con una stufa. Ecco perché molte persone stanno cercando di informarsi sulla possibilità di autoprodursi il pellet, ovvero di farlo in casa con un macchinario.

Il dispositivo che consente di realizzarlo a casa si chiama pellettatrice. E a dire il vero non è un macchinario da poter ordinare su Amazon e da mettere in un angolo del balcone. Ha bisogno infatti di molto spazio ed è assai grosso e pesante. Chi non possiede un giardino o uno spazio idoneo non può dunque prenderlo in considerazione.

In commercio ne esistono diversi tipi. Il più diffuso è il macchinario che pellettizza segatura o biomasse. Per farlo funzionare a dovere è necessario farlo lavorare esclusivamente con materiali non trattati e privi di collanti aggiunti. E non è quindi consigliato impiegare scarti di mobili o materia di risulta di arredamento. Tutta la legna che entra nella pellettatrice deve essere stata prima sottoposta al processo di essiccazione. In caso contrario, si ottiene un combustibile di qualità pessima e poco efficace.

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I prezzi di questo macchinario variano a seconda del modello. Si parte dai mille euro e si arriva a dispositivi professionali dal costo di più di seimila euro. Investendo nel macchinario si può dunque risparmiare ma solo in tempi dilatati. E se l’anno prossimo il prezzo del pellet dovesse calare di nuovo?

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