Partite Iva 2023, chi rispamierà (e quanto) con la flat tax incrementale

Le Partite Iva potranno tirare un sospiro di sollievo nel 2023. Infatti queste risparmieranno con la flat tax incrementale: chi ne usufruirà.

Il 2023 sarà un anno che si aprirà subito con una buona notizia per tutte le Partite Iva. Alcune di queste potranno risparmiare con la flat tax incrementale: chi potrà avere accesso.

partite iva
La grande novità in arrivo con l’anno nuovo (via Ansa Foto)

Le Partite Iva sono pronte a risparmiare nel 2023 con l’arrivo della flat tax incrementale. Infatti nei casi più vantaggiosi il nuovo sistema di tassazione dei lavoratori autonomi porterà a risparmiare fino a un terzo delle imposte dovute. Ci sono però delle condizioni in cui il risparmio sulle tasse da pagare è particolarmente vantaggioso. Stiamo parlando di chi fa grandi salti di reddito rispetto a quanto fatturato negli ultimi tre anni. Il meccanismo viene descritto come una spinta a fatturare di più.

La Flat Tax incrementale funziona in questa maniera: si può applicare l’aliquota del 15% (con una franchigia del 5%) sull’incremento massimo di 40mila euro. Il nuovo sistema appare particolarmente vantaggioso per chi aumenta il suo fatturato a partire dall’anno nuovo. La nuova imposta sostitutiva è prevista solo per il 2023 e solo per le persone fisiche, quindi lavoratori autonomi, che non applicano il regime forfettario. Allo stesso tempo questo regime sarà esteso alle partite Iva con ricavi e compensi fino a 85mila euro .

Partite Iva, risparmio con la flat tax incrementale: come funziona

Partite Iva
Come funziona la nuova flat tax (Via Ansa Foto)

In molti si sono chiesti come funziona questa flat tax incrementale. Facendo un esempio pratico bisogna prendere due lavoratori con con redditi diversi negli ultimi tre anni. Il primo tra il 2000 e il 2002 ha avuto un reddito di 70mila euro.  Questo se nel 2023 fatturerà per 100mila euro, sui 30mila euro in più rispetto al triennio precedente pagherà 3.795 euro di imposta sostitutiva, invece dei 11.933 euro di Irpef e addizionali comunale e regionale. Il risparmio quindi sarà evidente e sarà circa del 66,7%. Mentre invece il secondo lavoratore ha avuto un reddito di 18mila euro negli ultimi tre anni, e nel 2023 fatturerà 28mila euro. Su quei 10mila euro quindi dovrà pagare 1.365 euro invece di 2.460, che corrispondono a un risparmio del 44,5%.

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Tornando alla flat tax ci sono anche partite Iva al di sotto di questo limite che scelgono di non applicare il forfettario per altri motivi o perché addirittura non hanno i requisiti. Stando alle dichiarazioni presentate nel 2021, ci sono quasi 975mila persone fisiche con un volume d’affari a fini Iva inferiore a 65mila euro. Questa platea potenzialmente è interessata alla flat tax incrementale. Mentre sopra la soglia degli 85mila euro risultano invece circa 542mila contribuenti.

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