Tutta la verità sui costi del POS: conviene davvero farsi pagare in contanti?

Qual è la verità sui costi del POS? Ai negozianti conviene davvero farsi pagare in contanti perché le commissioni sull’uso del POS in Italia sono le più alte d’Europa?

Verità pos
(Canva)

La recente proposta del Governo Meloni in merito alla necessità di alzare il tetto massimo di contante prelevato agli sportelli Bancomat ha sollevato molte questioni e molti pareri discordanti tra cittadini ed economisti.

Per molti questa misura serve soltanto a rendere più semplice la vita di chi evade le tasse (dal momento che i pagamenti in contanti non sono tracciabili) mentre per il Governo questa misura è finalizzata a venire incontro alle esigenze dei cittadini.

È stata però un’altra misura a sollevare un polverone ben più grosso, ovvero la proposta del Governo Meloni di permettere ai negozianti di non accettare pagamenti con carta sotto i 60 Euro.

Se la misura dovesse passare così com’è stata proposta dal Governo italiano, tutti i negozianti e i liberi professionisti potranno di fatto obbligare i clienti a pagare in contanti cifre inferiori ai 60 Euro.

Farsi pagare in contanti conviene davvero? La (scomoda) verità sul POS

utilizzo pos costi
(Canva)

Uno dei motivi per cui gli esercenti di attività commerciali, i piccoli imprenditori e i professionisti da sempre ostacolano l’uso dl POS è che, stando a quanto riferiscono, le commissioni per l’affitto e l’utilizzo dell’apparecchio sono molto alte. Oltre a questo le banche tratterrebbero delle percentuali importanti della cifra di ogni transazione.

Pare invece che queste motivazioni non stiano in piedi e ad affermarlo è stata una delle maggiori autorità finanziarie del nostro Paese: la Banca d’Italia.

La verità è che il contante non è affatto esente da “costi di ricezione”. Questo significa che chi riceve pagamenti in contanti ed emette scontrino sostiene dei costi dell’1%.

Se si ricevono invece pagamenti con la carta di credito, i costi da sostenere corrispondono allo 0,65%, cioè poco più della metà, ovvero 65 centesimi ogni 100 Euro.

Addirittura, se si ricevono bonifici i costi per il ricevente sono quasi pari allo 0: solo lo 0,06 %, cioè 6 centesimi su 100 Euro.

Secondo i dati riportati recentemente da Repubblica le transazioni digitali i Italia costano meno che in altri Paesi d’Europa come la Germania e il Regno Unito, e sono perfettamente in linea con la media europea.

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Inoltre il circuito Pagobancomat ha azzerato le commissioni per le microtransazioni fino a 5 Euro almeno fino alla fine del 2023 ed è possibile che questa misura venga prorogata. In pratica se un cliente paga con la carta il caffè di 1 Euro e il barista ha un POS Pagobancomat, il barista riceverà l’Euro per intero.

Perché allora i commercianti non vogliono accettare pagamenti con la carta? Perché si tratta di pagamenti tracciabili su cui per lo Stato sarà semplice eseguire controlli fiscali. Con il contante, invece, evadere è molto più semplice.

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