Qual è la verità sui costi del POS? Ai negozianti conviene davvero farsi pagare in contanti perché le commissioni sull’uso del POS in Italia sono le più alte d’Europa?
![Verità pos](https://www.081.it/wp-content/uploads/2022/12/Verita-pos-081-20221206.jpg)
La recente proposta del Governo Meloni in merito alla necessità di alzare il tetto massimo di contante prelevato agli sportelli Bancomat ha sollevato molte questioni e molti pareri discordanti tra cittadini ed economisti.
Per molti questa misura serve soltanto a rendere più semplice la vita di chi evade le tasse (dal momento che i pagamenti in contanti non sono tracciabili) mentre per il Governo questa misura è finalizzata a venire incontro alle esigenze dei cittadini.
È stata però un’altra misura a sollevare un polverone ben più grosso, ovvero la proposta del Governo Meloni di permettere ai negozianti di non accettare pagamenti con carta sotto i 60 Euro.
Se la misura dovesse passare così com’è stata proposta dal Governo italiano, tutti i negozianti e i liberi professionisti potranno di fatto obbligare i clienti a pagare in contanti cifre inferiori ai 60 Euro.
Farsi pagare in contanti conviene davvero? La (scomoda) verità sul POS
![utilizzo pos costi](https://www.081.it/wp-content/uploads/2022/12/utilizzo-pos-costi-0810-20221206.jpg)
Uno dei motivi per cui gli esercenti di attività commerciali, i piccoli imprenditori e i professionisti da sempre ostacolano l’uso dl POS è che, stando a quanto riferiscono, le commissioni per l’affitto e l’utilizzo dell’apparecchio sono molto alte. Oltre a questo le banche tratterrebbero delle percentuali importanti della cifra di ogni transazione.
Pare invece che queste motivazioni non stiano in piedi e ad affermarlo è stata una delle maggiori autorità finanziarie del nostro Paese: la Banca d’Italia.
La verità è che il contante non è affatto esente da “costi di ricezione”. Questo significa che chi riceve pagamenti in contanti ed emette scontrino sostiene dei costi dell’1%.
Se si ricevono invece pagamenti con la carta di credito, i costi da sostenere corrispondono allo 0,65%, cioè poco più della metà, ovvero 65 centesimi ogni 100 Euro.
Addirittura, se si ricevono bonifici i costi per il ricevente sono quasi pari allo 0: solo lo 0,06 %, cioè 6 centesimi su 100 Euro.
Secondo i dati riportati recentemente da Repubblica le transazioni digitali i Italia costano meno che in altri Paesi d’Europa come la Germania e il Regno Unito, e sono perfettamente in linea con la media europea.
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Inoltre il circuito Pagobancomat ha azzerato le commissioni per le microtransazioni fino a 5 Euro almeno fino alla fine del 2023 ed è possibile che questa misura venga prorogata. In pratica se un cliente paga con la carta il caffè di 1 Euro e il barista ha un POS Pagobancomat, il barista riceverà l’Euro per intero.
Perché allora i commercianti non vogliono accettare pagamenti con la carta? Perché si tratta di pagamenti tracciabili su cui per lo Stato sarà semplice eseguire controlli fiscali. Con il contante, invece, evadere è molto più semplice.