Congedo parentale 2023: un mese in più, ma ad una condizione

Cambia ancora la legge per il congedo parentale 2023 con diverse novità inserite nella nuova Legge di Bilancio: cosa cambia. 

Nel 2023 cambierà nuovamente la legge riguardante il Congedo parentale. Stando alle ultime novità della Legge di Bilancio arriva adesso un’indennità pari all’80% della retribuzione per un mese accessibile fino ai sei anni di vita del bambino o della bambina: ecco cosa cambierà a partire dal prossimo anno.

INPS, comunicazione sul congedo parentale
INPS (logo ufficiale)

Dopo le spinte arrivate dall’Unione Europea lo scorso 13 agosto sono entrate in vigore nuove norme che regolano il congedo parentale 2023. Infatti sono diverse le novità inserite nel Disegno di Legge di Bilancio. Si prospetta quindi un anno nuovo ricco di tutele, che però saranno riservate solamente alla madre. Nel dettaglio l’indennità a cui avrà diritto la lavoratrice al rientro dal congedo di maternità, entro il sesto di vita del bambino o della bambina, passerà dal 30 all’80 per cento della retribuzione ma solo nei mesi in cui le spettano.

L’Ue nei mesi scorsi ha inviato una direttiva per migliorare la conciliazione vita lavoro, con il Decreto Legislativo numero 105 del 30 giugno 2022. Proprio questo richiamo ha portato alla revisione del congedo parentale che la madre e il padre possono chiedere per la cura dei figli e delle figlie. Tra le principali novità troviamo l’estensione a 12 anni di vita del bambino o della bambina. Se quindi una madre ha un figlio compreso in questa fascia d’età potrà richiedere un periodo di astensione al lavoro. Inoltre le modifiche hanno riguardato anche la fruizione dell’indennità del 30 per cento che è passata da 6 a 9 mesi.

Congedo parentale 2023, tutte le novità in arrivo: a chi spettano

congedo parentale 2023
Tutte le novità in arrivo dal prossimo anno (Via Ansa Foto)

Le novità in arrivo dal prossimo anno riguardano una tutela diversa e aggiuntiva rispetto al periodo di congedo di maternità. Questo solitamente prevede una indennità dello stesso valore ma non viene interessato da alcuna modifica e resta pari a cinque mesi in base alle regole stabilite dagli articoli da 16 a 27 del Testo unico delle disposizioni legislative su maternità e paternità. Il congedo parentale e quello di maternità saranno concessi alle lavoratrici che terminano i loro 5 mesi dopo il 31 dicembre 2022. Le modifiche sono ancora in via di approvazione e troveranno conferma solamente dopo l’approvazione del testo della Legge di Bilancio.

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A spiegare la ratio della nuova misura ci ha pensato la stessa Presidente del Consiglio. Infatti Giorgia Meloni ha spiegato le varie novità nel corso della conferenza stampa dello scorso 22 novembre 2022. Nel corso dell’incontro coi giornalisti la premier affermò: “Dopo i primi mesi di vita del bambino ti ritrovi ad avere dei problemi e magari non puoi prenderti il congedo perché col 30 per cento di retribuzione in questo contesto non ce la fai“. La novità, nonostante manchi la conferma, è comunque una bella notizia per le madri che lavorano. La scelta di riservare, però, questa possibilità esclusivamente alle madri, escludendo totalmente i padri dalla tutela rafforzata sembra andare in una direzione opposta rispetto alle ultime disposizioni illustrate per potenziare gli strumenti a disposizione dei neo-papà.

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