Sindaco di Napoli in piazza, Manfredi sostiene le donne iraniane

Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è pronto a scendere in piazza per i diritti delle donne iraniane. Quanto accaduto negli ultimi giorni ha sconvolto veramente il mondo.

La manifestazione si terrà lunedì 10 ottobre in piazza Municipio e sarà per rappresentare solidarietà verso quanto accaduto. Il tutto davanti a Palazzo San Giacomo dalla Consulta delle elette del Comune di Napoli.

Sindaco Napoli Gaetano Manfredi
Sindaco Napoli Gaetano Manfredi (Ansa)

Insieme si riuniranno tutte le commissioni permanenti del Comune e delle Municipalità per mandare un segnale forte. Il tutto è scaturito in seguito a quanto accaduto a Masha Amini arrestata e uccisa perché non indossava l’hijab in maniera corretta. Sicuramente un fatto atroce che non si deve ripetere e che la civiltà non può accettare.

Anche perché si tratta di una morte drammatica che è arrivata in seguito all’uccisione di donne che avevano parlato della condizione femminile in Iran con limitazioni assurde alle loro libertà. Il solo parlare per loro aveva segnato la fine anche se erano riuscite a mettere luce su una situazione che da fin troppo tempo viene messa a tacere dagli organi locali. Napoli presente attraverso il suo primo cittadino si muove per cercare di dare un segnale anche a tutto il nostro paese per far capire che protestare è davvero importante.

Napoli in sostegno delle donne iraniane

Napoli si lancia dunque in una campagna di sostegno delle donne iraniane e lo fa attraverso il volto di Gaetano Manfredi il suo primo cittadino e personaggio più importante. La manifestazione sarà aperta a tutti i cittadini ed è stata lanciata anche l’idea di un gesto simbolico. Le donne legheranno i capelli a coda di cavallo per ricordare Hadith Najafi e quel gesto di protesta per aderire alla libertà delle donne. Purtroppo anche lei fu uccisa dalle forze di sicurezza iraniane.

Sindaco Napoli Gaetano Manfredi
Sindaco Napoli Gaetano Manfredi (Ansa)

Intanto impazza la polemica anche per l’autopsia che arriva da Teheran. Gli organi iraniani hanno sottolineato come la donna sia morta per una malattia e non per le percosse. La polizia ha rinnovato fedeltà al Khamenei scaturendo altre polemiche. Picchiata dalla polizia dopo l’arresto la 22enne curda non indossava correttamente il velo, ma l’Organizzazione iraniana di medicina legale specifica: “I risultati dell’esame fisico della salma e dell’autopsia nonché gli esami patologici indicano che la morte non è stata causata dai colpi alla testa o agli organi vitali”.

La ragazza a otto anni aveva subito l’asportazione di un tumore al cervello. Su questo fanno base le parole della medicina legale che specifica come fosse svenuta quando era sotto custodia della polizia, col medico forense che parla per lei di perdita improvvisa della conoscenza.

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