Pensione senza aver mai versato contributi: da che età è prevista e a quanto ammonta

Senza aver mai versato contributi è possibile comunque essere percettore di pensione

Pensione sena mai aver versato contributi. Tutto ciò è possibile davvero. Non tutti nella vita hanno avuto o stanno avendo la possibilità di un contratto sicuro che permette il versamento dei contributi.

pensione senza contributi (pixabay) 081.it 151122
Pensione senza contributi (pixabay)

Spesso non si lavora perché ci sono altre necessità. Oppure perché il modo del lavoro non apre possibilità ad alcune risorse. Altre volte ci si deve accontentare di non avere un regolare contratto. La vita non è semplice, quanto più in piena inflazione, in netta crisi economica data dalla pandemia e dalla guerra. Eppure è possibile comunque avvalersi di una pensione…

Avere una pensione sì, ma senza aver mai versato contributi

Si tratta di una possibilità di cui forse non tutti sono a conoscenza. Maturare contributi non è semplice né scontato, soprattutto se si pensa a quei giovani, che hanno iniziato a muovere i primi passi nel mondo del lavoro a 25-30 anni.

Pensione senza contributi (pixabay) 081.it 151122
EPensione senza contributi (pixabay)

Prima si lavorava prima e con maggiore sicurezza, ora le necessità anche dei lavoratori sono cambiate e assistiamo sempre più a quello che è il job hopping, il salto da un lavoro all’altro.

Il non voler adattare la propria vita al lavoro, bensì avere un impiego che consenta di vivere, senza rinunciare alle proprie necessità vitali. Questo può portare a periodi più o meno lunghi di inattività. Non solo questo fenomeno è però da contemplare, la casistica è varia e oltremodo complicata.  Ma vendendo al dunque, chi non ha mai versato contributi nella propria vita, secondo certe condizioni, può richiedere l’assegno sociale.

Un supporto previsto per tutti i cittadini, coniugati e non che hanno raggiunto la soglia dei 67 anni. per il 2022  l’importo è pari a 468,10 euro erogate per 13 mensilità.

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Se si hanno, poi, i requisiti previsti dal decreto-legge n.4 del 2019, si può ottenere integrazione sino a un massimo di 780 euro. Infine, per chi svolge mansioni legate a necessità familiari è possibile l’iscrizione al Fondo di previdenza introdotto dal 1° gennaio 1997 (seguito del Fondo Mutualità previsto dalla legge 386 del 1963).

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