Reddito di Cittadinanza, ulteriore taglio alle otto mensilità: quante saranno ora

Approvato un nuovo taglio alle otto mensilità riservate al Reddito di Cittadinanza. Mazzata per milioni di italiani: quante ne saranno ora.

La manovra del Governo sta viaggiando verso il Parlamento e tra le tante misure troviamo anche un nuovo taglio riguardante le otto mensilità riservate al Reddito di Cittadinanza: tutte le novità dal prossimo anno.

Reddito di Cittadinanza
Tutti i dettagli riguardo il taglio al beneficio pubblico (Via Ansa Foto)

La Manovra del governo appena insediato è in viaggio per il Parlamento. Sono diverse le novità in arrivo dal prossimo anno, tra queste troviamo anche un nuovo taglio riguardante il Reddito di Cittadinanza. Infatti Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato la misura che si vociferava da mesi. Se erano otto i mesi previsti per l’anno prossimo, l’assegno ora sarà previsto solamente per 7 mensilità. Giorgetti ha quindi voluto spiegare: “Si è aumentata da 6.000 a 8.000 euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di datori di lavoro che assumono dal primo gennaio al 31 dicembre i beneficiari del Reddito di cittadinanza“.

Inoltre sempre il Ministro dell’Economia ha poi spiegato che il nuovo governo ha incrementato la maggiorazione della misura dell’assegno unico universale riconosciuto a nuclei con 4 o più figli. Inoltre sono state introdotte anche misure per escludere borse di studio destinate a studenti universitari con disabilità dal computo reddituale, estendendo i beneficiari. In queste ore è spuntata anche l’eliminazione dell’emendamento sul Pos, di seguito tutte le novità in arrivo dal prossimo anno.

Non solo il taglio al Reddito di Cittadinanza: cos’è successo alla normativa sul POS

Reddito di cittadinanza POS Carta di credito
Un pagamento POS con carta di credito (via ANSA Foto)

In queste settimane ha fatto discutere tantissimo anche il dietrofront del Governo sull’emendamento riguardante il POS. Infatti la norma andrebbe in contrasto con uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Nel dettaglio stiamo parlando dell’introduzione di “efficaci sanzioni amministrative in caso di rifiuto di accettare pagamenti elettronici e con le raccomandazioni specifiche per l’Italia sulla lotta all’evasione“. Il Governo dal 1° Gennaio scorso aveva intenzione di introdurre dal 1° gennaio una soglia di 60 euro sotto la quale non sarebbe scattata nessuna sanzione in caso di rifiuto dell’utilizzo del Pos da parte dell’esercente o del professionista.

LEGGI ANCHE: Assegno unico 2023, queste famiglie non dovranno presentare domanda: avviso Inps

Mentre invece la norma sui pagamenti elettronici invece esce invece dalla legge di bilancio. Al suo posto verranno introdotto molto probabilmente i crediti d’imposta a titolo di ristoro delle commissioni pagate da commercianti e professionisti per i pagamenti digitali. Allo stesso tempo il correttivo lascerebbe comunque immutato il nuovo limite all’utilizzo dei contanti che viene fissato dal prossimo 1° gennaio in 5.000. Giorgetti nel suo intervento ha sottolineato che il governo caldeggia forme di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni.

Impostazioni privacy