Canone Rai, i canali non si vedono: ci saranno rimborsi per i danneggiati?

Nonostante il pagamento del Canone Rai ci sono comunque dei canali che non si vedono. Sono in tanti a richiedere il rimborso: cosa succede.

Sono diversi i problemi con il Canone Rai tanto che è addirittura partita una diffida. Ad avviare la pratica ci ha pensato il Presidente di Adico poiché molti cittadini hanno pagato il Canone Rai per svariati mesi, ma non hanno ricevuto il servizio.

Canone Rai
Tutti i dettagli sul possibile rimborso (via Ansa Foto)

Non c’è pace per i cittadini che hanno pagato il Canone Rai e stanno ricevendo un disservizio con diversi canali che non si vedono. Sono tantissimi infatti coloro che hanno denunciato questo problema e questa situazione fa sì che la tassa, da sempre oggetto di discussione, sia effettivamente riconosciuta come “un servizio oneroso ma inesistente”. Sono diverse in fatti le zone in Italia in cui non si vedono alcuni canali. Il massimo grado di inefficienza si è verificato in Veneto.

Ad alimentare le polemiche è il fatto che la Rai non si è mai presa a carico il problema. Infatti al momento non sono arrivate ancora delle risposte ufficiali all’Adico. La causa di questo problema sta nello switch off effettuato nel corso del mese di marzo 2022. Si definisce switch-off il passaggio ufficiale dalla televisione analogica a quella digitale. Adico in queste ore ha anche avviato una diffida nei confronti del servizio pubblico. Infatti è stato richiesto il rimborso di tutte le quote pagate in mancanza del servizio ed all’interno è presente anche la richiesta della cancellazione del Canone.

Canone Rai, scatta la diffida per disservizi: è possibile il rimborso?

Canone Rai
Tutte le date riguardanti la scadenza per la presentazione della documentazione (Via Ansa Foto)

Nella richiesta al Codice Civile si legge: “Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l’altro può a sua scelta chiedere l’adempimento o la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno“. Ad unirsi al coro è il presidente dell’associazione Carlo Garofolini che sta facendo di tutto affinché la situazione si possa sbloccare. Quest’ultimo si è detto scioccato dal fatto che la Rai, essendo un servizio di dominio pubblico, stia facendo letteralmente il contrario degli interessi comuni.

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Sono tantissimi a questo punto i cittadini che chiedono il rimborso. Questo però non è possibile visto che la tassa si paga sul possesso di un apparecchio tv e non sulla base del fatto che funzionino o meno i canali. Dunque è estremamente difficile, per non dire impossibile, che ci sia un risarcimento. Inoltre è possibile richiedere l’esonero dal pagamento dell’imposta solamente per chi non è in possesso di una televisione o solo chi ha 75 anni e un reddito inferiore a €8000 non deve pagare la tassa.

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