Pensioni, cambia ancora la percentuale sugli aumenti: le nuove cifre

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, continuano le modifiche della Manovra in ambito pensioni: questa volta la percentuale sugli aumenti cambia ancora, ecco le nuove cifre.

Si lavora a pieno ritmo in Parlamento prima delle scadenze ultime in vista dell’approvazione della nuova Manovra del Governo Meloni. Sono tantissime le tematiche ancora in fase di valutazione che stanno riscaldando gli animi degli esaminatori, tra cui bonus da rinnovare o da fermare e non solo.

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Pensioni: tutte le novità (Foto Pixabay)

Uno degli argomenti salienti è quello delle pensioni, sottoposte ancora una volta ad una modifica per quanto riguarda le nuove valutazioni degli assegni, che mirano a sostituire a partire dal prossimo gennaio, il sistema attuale basato sulle tre fasce. La normativa attuale infatti, prevedeva fino al 31 gennaio uno schema con questi fondamenti: il 100% previsto per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo Inps, ossia 525,38 euro mensili, il 90% previsto per i trattamenti superiori a 4 volte e fino a 5 volte il minimo e il 75% su quelli superiori a 5 volte il minimo.

Il nuovo governo Meloni però, è pronto a stravolgere la situazione a partire da gennaio 2023, passando ad un’impostazione biennale basata su 6 fasce. Fondamentalmente, la Manovra assicurerà una piena rivalutazione dei trattamenti fino a 2100 euro e una riduzione progressiva per quelli con importi maggiori. Ma vediamo nello specifico.

Come cambieranno le percentuali di aumenti delle pensioni

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Pensioni: percentuali aumenti (Foto Pixabay)

A pochi giorni dalla fine dell’anno, cambia ancora una volta la normativa che rivede il meccanismo di rivalutazione automatica delle pensioni per il 2023 e il 2024. L’emendamento del governo fa emergere un passaggio dall’80% all’85% di rivalutazione per gli assegni 4 e 5 volte il minimo, per una cifra di 2626 euro lordi al mese, con un importo mensile che passa da 153 a 162 euro. Rimane confermato invece, un adeguamento al 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, ossia 2100 euro lordi mensili, con un aumento di 153 euro lordi al mese.

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Si passa poi, alle riduzioni delle percentuali, divise in scaglioni, per le pensioni di livello più alto. Per quelle tra 5 e 6 volte il minimo (3150 euro) la percentuale si riduce dal 55% al 53%. Per quelle invece, tra 6 e 8 volte il minimo (4200 euro), le percentuali si abbasseranno dal 50% al 47%, mentre quelle tra 8 e 10 volte il minimo (5250 euro mensili) passano da 40% a 37%.  Gli assegni pensionistici oltre 10 volte il minimo, infine, al di sopra dei 5000 euro, subiranno una riduzione dal 35% al 32%.

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